
19.9.07
Pasquale L'INTEGRATORE scrive


Pubblicato in Argentina nel 1968 (a solo un anno dalla morte di Guevara), il libro diventa immediatamente un grande successo di pubblico, passa di mano in mano fra i giovani che lo compulsano come un vero e proprio vangelo rivoluzionario. Nel frattempo lo scenario argentino si fa sempre più cupo: il populismo peronista vacilla e i militari colgono l'occasione per instaurare una delle dittature militari più sanguinarie del Novecento. Il libro viene messo al bando, chi ne possiede una copia cerca di disfarsene in ogni modo, Héctor Oesterheld - sceneggiatore del fumetto, editore e intellettuale di sinistra - viene rapito: il suo nome, assieme a quello di molti altri componenti della sua famigia, si aggiunge alle liste dei desaparecidos. Anche Alberto e Enrique Breccia - disegnatori - ricevono continue minacce di morte: nel loro caso non è sufficiente liberarsi delle copie del libro, è necessario distruggere le lastre e bruciare le tavole originali. Se in qualche modo è semplice pensare alla rassegnazione sul volto rugoso di Alberto, mi è davvero difficile pensare che il giovane Enrique non abbia scalpitato davanti a quel falò: aveva trent'anni quando vide divampare quel fuoco, e quelle splendide tavole avevano segnato il suo esordio a fianco del padre.

A dire il vero è proprio questa la vicenda che il libro racconta, perché prima ancora d'essere una splendida biografia a fumetti del Che, la Storia ha deciso che questo libro doveva raccontare ben altro. E se è vero che per raccontare una cosa bisogna viverla, questo libro l'ha fatto: è rimasto nascosto sotto la terra, facendosi carico - nei suoi lunghi anni di buio - dell'urlo di intere generazioni testardamente sopravvissute.
Oggi, Che ritorna in libreria con Rizzoli, nella collana 24/7.

Rispetto all'edizione del 1995 il testo è stato ritradotto e riletterato. Inoltre sono stati eliminati molti errori storici (è bene ricordare che Oesterheld raccolse e riorganizzò in racconto tutti i dati biografici del Che in meno di un anno: gli errori erano inevitabili). Inoltre, dove è stato possibile, si è ovviato ai problemi grafici nella resa di alcune tavole: eccessiva sgranatura, box di testo ampliati che mozzavano i disegni...
Inoltre questa nuova edizione è arricchita da una corposa e sentita prefazione di Goffredo Fofi (potete leggerne un estratto qui), impaginata con gusto retrò à la Milano Libri assieme al paziente Andrea Bruno. Infine, i ritratti degli autori in bandella sono opera del buon Marco Corona.
Insomma, uscite di casa e andate a comprarlo, altrimenti tutta sta gente ha lavorato per niente.
Ps: appena riesco a capire come si fa, vi posto un pdf di anteprima.
(Immagine 1: Che, Rizzoli 2007)
(Immagine 2: Che, Topolin 1995)
(Immagine 3: Héctor Oesterheld, di Marco Corona)
(Immagine 4: Alberto e Enrique Breccia, di Marco Corona)
(Immagine 2: Che, Topolin 1995)
(Immagine 3: Héctor Oesterheld, di Marco Corona)
(Immagine 4: Alberto e Enrique Breccia, di Marco Corona)
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